
Alla scoperta dei vitigni: lo Chardonnay
La bacca bianca internazionale
Lo Chardonnay è sicuramente il vitigno a bacca bianca più diffuso al mondo. Originario della Borgogna, è stato per molto tempo circoscritto alla regione di origine, di cui ha caratterizzato i grandi bianchi.
La vite ha foglie con lembi arricciati, il grappolo è piccolo e compatto, con acini sferici piccoli di colore giallo/ambrato. La larga diffusione è determinata dalle sue caratteristiche: si adatta facilmente a terreni e climi variegati, si presta a diverse tipologie di vinificazione, è piuttosto produttivo e si può lavorare in modi e con finalità diverse, in purezza o in assemblaggio, per produrre vini freschi di “pronta beva”, bianchi importanti lavorati in legno di buona longevità, spumanti, champagne e anche vini dolci passiti. Per la sua versatilità e per le più svariate tecniche di produzione enologica a cui è sottoposta quest’uva, definire le caratteristiche organolettiche dello Chardonnay è un esercizio piuttosto complesso a causa della quantità di vini con stili diversi che è possibile incontrare.
I vini giovani prodotti con Chardonnay e non affinati in legno, presentano aromi di frutta a polpa bianca, come mela e pera e talvolta anche qualche nota agrumata. La fermentazione e l’affinamento in legno, invece, conferiscono al vino aromi più complessi e speziati che ricordano la vaniglia.
In Italia lo Chardonnay è piantato tradizionalmente nelle regioni del Nord-Est: in Trentino Alto Adige, dove è molto utilizzato come base spumante, in Veneto e in Friuli. Da più di vent’anni, con il suo imporsi a livello mondiale, si è diffuso in tutte le regioni vitivinicole del nostro paese, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Lombardi alla Puglia, dalla Toscana alla Campania.
Nel mondo questo vitigno lo troviamo in California, in Sudamerica (soprattutto Cile e Argentina), in Sudafrica, in Australia e Nuova Zelanda. Inoltre è presente nell’Europa Nord-Orientale, dalla Germania alla Bulgaria.
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