
Il percorso del vino
Dalla Vitis Vinifera ai giorni nostri
Quando comincia la storia del vino? Gli studi hanno dimostrato che la pianta “Vitis Vinifera” esisteva già 300 000 anni fa. Le prime testimonianze della coltivazione della vite risalgono invece a circa 8000 anni prima di Cristo, le quali sono state trovate in Georgia e in Armenia. Da lì la coltura della vite migrò verso est, attraverso l’Asia, fino alla Cina. Solo in un secondo tempo si diffuse a ovest e raggiunse l’Europa. Tra il VII e l’VIII secolo avanti Cristo questa coltura si praticava in Grecia. A prendere il testimone furono i Romani, che portarono la vite e il vino ovunque; le legioni dell’impero che dominavano l’Europa continentale coltivavano nei loro accampamenti la vite. Proprio con i Romani il vino conobbe un vero e proprio boom: si sviluppò il commercio e iniziarono gli studi mirati circa la viticoltura.
La prima “guida dei vini” è di Plinio il Vecchio. Nella sua “Naturalis Historia”, lo scrittore latino individuò 80 zone d’elezione e circa 185 vini. Anche i Galli intuirono le proprietà della vite e del vino e cominciarono a utilizzare le botti di legno, strumenti che avrebbero poi rivoluzionato le tecniche di vinificazione.
Nei secoli che seguirono, la continuità enologica fu assicurata principalmente dai monaci. Per la religione cristiana, infatti, il vino è parte integrante del rito della Messa e per questo a fianco di ogni chiesa non poteva mancare un vigneto e in ogni sotterraneo di monastero si custodiva la preziosa bevanda.
Intorno al IX secolo, nel periodo di Carlo Magno, il consumo di vino si fece sempre più crescente fino ad esplodere nella società feudale. I poveri utilizzavano il vino soprattutto come alimento, mentre il ceto più abbiente già ne faceva un lusso ed un raffinato vizio. La viticoltura e l’enologia, dunque, si evolvevano e le tecniche di coltura e di vinificazione si facevano via via sempre più sofisticate. Bisogna riconoscere un grande merito a Louis Pasteur, che scoprì il ruolo dei lieviti e il pericolo dell’ossigeno.
Dopo la devastazione provocata dalla fillossera, la geografia dei vitigni si è completamente trasformata. In Italia nel XX secolo si produceva vino di dubbia qualità pur di soddisfare la domanda, ma verso la fine degli anni ’60 arriva la prima regolamentazione e viene applicata la Denominazione di Origine Controllata.
CONDIVIDI SU:Articoli correlati
Tutto si riconduce alla famiglia botanica delle Vitaceae della quale fanno parte circa cinquanta specie. Una di queste è la Vitis, che si suddivide in due sottospecie: Muscadiniae ed Euvitis. E' quest'ultima che interessa il mondo vitivinicolo: può contare su ventidue specie suddivise in tre gruppi in base alla loro…
Concludiamo il nostro percorso circa gli abbinamenti cibo/vino con l'ultimo, comunque valido, criterio, quello di circostanza. Gli scrittori dell'arte del bere danno molta importanza alla scelta del vino per le diverse occasioni. I francesi esprimono il carattere di un vino indicando il cibo con il quale esso si accompagna alla…
[…] importanza e il commercio costituì una sicura fonte di reddito per i viticoltori. Resti di anfore risalenti al V secolo a.c. sono state ritrovate nella necropoli di Aosta e con ogni probabilità […]