viticultura in Calabria

Non dimentichiamo l’Enotria: la Calabria del vino

Regione dei due mari

In Calabria la coltivazione della vite ha origini antichissime, antecedenti al 744 a.C. anno a cui si fa risalire l’arrivo dei Greci, i quali promossero una viticoltura più evoluta. Grazie alle caratteristiche di questa terra: i terreni adatti alla coltivazione, l’aria salmastra, il caldo mediterraneo e la straordinaria vocazione alla vitivinicultura, la Calabria viene ribattezzata con il nome di “Enotria” il cui significato deriva dal greco “Oinos” (Vino), dunque Terra del Vino.

La Calabria ha subito negli ultimi trent’anni un forte ridimensionamento della superficie vitata che ha avuto forti ripercussioni sia di carattere economico/sociale sia a livello paesaggistico. Considerate le zone viticole calabresi, la conservazione del paesaggio ha un ruolo preponderante nel mantenimento della tradizione e della cultura locale.

La provincia di Cosenza si trova nella parte più settentrionale della regione e proprio qui troviamo la Doc “Vino Pollino”. Il vino Pollino, come indica il nome, è ottenuto nell’area interna e montuosa di quest’altopiano e la vite si afferma fin sugli 800 m. sul livello del mare. Il terreno in questa zona è prevalentemente limoso/argilloso di bassa vigoria, caratterizzati da un clima caldo e con notevoli escursioni termiche sia notturne sia stagionali.

A sud della provincia di Cosenza troviamo un territorio fortemente  modellato dall’opera dell’uomo, dove la coltivazione della vite si pratica su stretti terrazzi digradanti verso il fondo valle, ottenuti con muretti in blocchi di pietra.

I principali vitigni a bacca bianca della Calabria sono: Arvino, Pecorello Bianco, Malvasia Bianca, Montonico Bianco, Greco Bianco, Guarnaccia Bianca. A bacca rossa invece troviamo: Gaglioppo, Montonico, Nerello Cappuccio, Greco Nero, Magliocco, Canino e Sangiovese.

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