vino in Europa 2

L’universo vino: l’Europa (parte II)

A spasso per il mondo

Prosegue il nostro viaggio vitivinicolo in Europa, questa volta alla scoperta della Grecia, dell’Austria, della Svizzera e dell’Europa orientale.

Il patrimonio di vitigni autoctoni della Grecia è straordinario: troppo a lungo, però, le tecniche di vinificazione sono rimaste ancorate a un passato remoto (per esempio, all’abitudine di “resinare” il mosto durante la fermentazione) e soltanto negli ultimi tempi il paese ha intrapreso decisi passi verso la qualità, in particolare nelle regioni settentrionali.

Le regioni vitivinicole austriache sono disposte lungo i confini orientali del paese. Le caratteristiche climatiche e del terreno sono ideali per la produzione di vini bianchi particolarmente profumati, su tutti il Riesling Renano e il Muller Thurgau. I rossi importanti nascono nella regione del Mittelburgenland.

Sempre più numerosi i vini svizzeri che vengono apprezzati a livello internazionale. Tra i bianchi il vitigno più importante è lo Chasseleas, coltivato prevalentemente nella Svizzera occidentale. Tra i rossi domina il Pinot Nero, coltivato un po’ ovunque, e il Merlot, portato alla ribalta da diverse aziende del Canton Ticino.

Significativamente importante, sotto il profilo quantitativo, è anche la produzione vitivinicola  dei paesi dell’Europa orientale. In testa la Romania con quasi sette milioni di ettolitri prodotti (il paese ha potenzialità enormi, ma un’industria vitivinicola ancora piuttosto arretrata), seguita dagli Stati dell’ex Jugoslavia con 5,2 milioni di ettolitri (primeggia la Slovenia), poi dall’Ungheria con 3,2 milioni di ettolitri (tra i paesi qualitativamente più validi, con la regione del Tokaji conosciuta a livello internazionale), dalla Bulgaria (2,2 milioni di ettolitri per la maggior parte di vini rossi non troppo impegnativi) e dalla ex Cecoslovacchia (1,1 milioni di ettolitri prodotti tra la Slovacchia e la Repubblica Ceca).

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