Viticoltura in Valtellina

La vite in Valtellina: fatica di un lavoro millenario

Nei "fianchi" delle Alpi

Da sempre la Valtellina è terra di viti e di vino. Le prime notizie sulla coltivazione dei vigneti risalgono all’epoca carolingia. Da allora è un susseguirsi di lavori di realizzazione di terrazzamenti che hanno permesso la costruzione sulla sponda retica del fiume Adda di una quarantina di chilometri di terrazzamenti continuativi, da Dubino a Tirano, che rappresentano ancora oggi una delle risorse più significative dell’economia agricola locale.

La produzione, di ottima qualità, aumentò gradualmente in epoca medioevale, tanto che la valle divenne presto il centro di smistamento del vino nella Pianura Padana e nella parte centrale delle Alpi. Negli anni il vino Valtellinese con il progredire delle vie di comunicazione subì la competizione dei vini delle altre regioni italiane, con il conseguente abbandono di molti terreni e una significativa diminuzione della superficie vitata. Tale processo di abbandono si è fatto addirittura drammatico negli ultimi trent’anni, soprattutto per via dell’enorme squilibrio tra i costi di produzione ed i prezzi di vendita del vino prodotto. Nonostante ciò il miglioramento qualitativo degli ultimi anni si concretizza con i numerosissimi riconoscimenti, anche a livello internazionale,  del vini della Valtellina. Oggi in questa valle sono circa 800 gli ettari vitati.

Le varietà di uve allevate in questa terra sono quasi esclusivamente a bacca rossa: Nebbiolo (Chiavennasca), Rossola Nera, Pignola Valtellinese, Fortana e Prugnola.

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