la Val d'Orcia

La Doc “Orcia”

La Doc più giovane della Toscana

Dalla prima Doc riconosciuta in Italia nel 1966 alla “Vernaccia di San Gimignano”, occupiamoci ora della Doc “Orcia”, l’ultima nata in Toscana, nel 2000. La zona di produzione comprende una vasta area collinare che si estende in tredici comuni: Buonconvento, San Giovanni d’Asso, Trequanda, Pienza, San Quirico d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Radicofani e in parte nei comuni di Abbadia San salvatore, Chianciano, Montalcino, Sarteano, San Casciano dei Bagni e Torrita di Siena.

Si tratta dell’ultima nata tra le Doc toscane, anche se cinque anni prima era stata riconosciuta come “Igt”, stadio da molti considerato l’anticamera della Doc.

La Doc “Orcia” comprende varie tipologie. La denominazione “ORCIA” senza altra indicazione è riservata al vino rosso (anche con la menzione “Riserva”), prodotto in buona parte  con uva Sangiovese (minimo 60%), la stessa percentuale prevista anche per l’ “ORCIA” ROSATO.

L’ “ORCIA” BIANCO è prodotto per almeno il 50% con le uve “Trebbiano Toscano” e possono concorrere alla produzione di questo vino, fino ad un massimo del 50%, le uve a bacca bianca non aromatiche provenienti da altri vitigni.

L’ “ORCIA” SANGIOVESE invece prevede l’impiego del 90% dell’omonima uva, mentre per il restante 10% sono previste le uve provenienti dalle varietà Canaiolo Nero, Colorino, Ciliegiolo e Malvasia Nera.

Con le uve “Trebbiano Toscano” e “Malvasia Bianca Lunga” tradizionalmente appassite è prodotto il Vin Santo, un vino che varia il suo colore a seconda dell’età, dal giallo paglierino al dorato, fino all’ambrato intenso.

Ricordo a tutti gli appassionati di vini giovani, che esiste anche la versione “Novello” dell’ Orcia rosso, ottenuta con la macerazione carbonica delle uve, la stessa tecnica utilizzata in Francia per la produzione del vino “Beaujolais Nouveau”.

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